Il Rifugio Brioschi è situato presso la vetta della Grigna Settentrionale o Grignone.
E’ punto di arrivo di molte escursioni e gode di uno splendido panorama sulle Alpi e Prealpi lombarde.
Il Rifugio Brioschi è situato presso la vetta della Grigna Settentrionale o Grignone.
E’ punto di arrivo di molte escursioni e gode di uno splendido panorama sulle Alpi e Prealpi lombarde.
Il Rifugio Rosalba è situato presso il Colle del Pertusio, sulla dorsale erbosa che scende dalla Grignetta verso il Lago di Lecco, circondato da curiosi monoliti calcarei che sbucano come funghi dall’erba e da torrioni dalle ripidissime pareti.
Qui sono nati e cresciuti alcuni gruppi alpinistici famosi in tutto il mondo come i Ragni di Lecco.
Il Bietti-Buzzi recentemente restaurato e riaperto al pubblico, è punto di partenza per salite di vario livello che ti portano in vetta fino al rifugio Brioschi, attraverso il Canale Guzzi (che conduce alla Cresta Piancaformia), di facile salita (circa 1.30 h); il Caminetto (di circa 1.30 h di media difficoltà) e tramite la Ferrata dei Carbonari (circa 3 ore e di maggiore difficoltà).
Nei pressi del rifugio sono inoltre collocate le più famose vie di arrampicate storiche come quelle del Sasso Cavallo, del Sasso dei Carbonari, ma anche le Falesie della cresta di Pancaformia, appena aperte e attrezzate da giovani alpinisti! Per i meno temerari che non desiderano avventurarsi sui sentieri delle Grigne è possibile invece vedere in comodità una gran quantità di selvaggina che abitualmente si aggira nei pressi del rifugio Bietti-Buzzi: stambecchi, camosci e il gallo forcello.
La cascata più alta del gruppo delle Grigne
In generale: Percorso facile, per la maggior parte su mulattiere e carrarecce ben tenute. L’itinerario si estende nel comune di Abbadia Lariana. La principale segnaletica è quella dell’Alta Via delle Grigne (AV): rettangolo rosso con cerchio azzurro al centro.
Tempo totale: Circa 3 ore.
Difficoltà: Percorso facile, per tutti.
Pendenze: Massimo dislivello circa 300 mt. Presenta salite di media difficoltà.
Fondo: Carrarecce e mulattiere ben tenute.
Punti di ristoro:
Somana: bar, la domenica aperto.
Olcio, zona a lago: bar – gelateria.
Mandello: bar sul percorso.
Attrezzatura: Scarpe comode, con suole antiscivolo. Zainetto e borraccia. Indumenti secondo la stagione e giacca a vento.
Raggiunta la Piazza della Chiesa di Maggiana (vedi itinerari pedonali per le frazioni) si imbocca la stradina sulla destra, la si segue per poche decine di metri quindi si imbocca a sinistra la larga mulattiera (Alta Via) che sale verso l’abitato di Lombrino (via Benvenuto).
Si attraversa parte del paese, poi si prosegue lungo una stradina pianeggiante che si apre sulla destra, evidenziata dal segnavia N°5, dove si trova la cappelletta dedicata alla Madonna “Madre di Grazie”.
Si supera una piazzetta con un lavatoio e, poco oltre, in corrispondenza di una casa con una fontana, si lascia la mulattiera n. 5 che sale ai Piani dei Resinelli e si continua verso destra (Alta Via), girando dietro la casa.
Il sentiero si mantiene pianeggiante e attraversa vari poggi ridenti, in direzione di Lecco, con belle viste sul lago e sui prospicienti Corni di Canzo e Moregallo.
Si entra nel bel castagneto di Perla, si incrocia la mulattiera che sale da Linzanico (fraz. di Abbadia Lariana) e, dopo una breve salita, si imbocca la Val Monastero.
Superato Caleggio, baita con fonte e vasca abbeveratoio, si sale per ca. 300 m e all’inizio del piano, sulla destra sotto la strada, si può vedere “l’Acqua de la Famm” un tempo meta di pic-nic.
Si giunge così al ponte in muratura sul torrente Zerbo. Al ponte, utilizzato come riferimento, si lascia l’Alta Via, si retrocede di una trentina di metri fino al primo bivio, ove si prende, verso monte, per un sentiero non segnalato che sale ripido e quasi parallelo al torrente. Lo si segue per pochi minuti per imboccare poi un sentierino che si apre sulla destra e che attraversa verso il letto del torrente raggiungendolo proprio in corrispondenza della cascata.
Con il suo salto di circa 50 metri, questa è la cascata più alta del Gruppo delle Grigne ed è particolarmente suggestiva. In inverni molto freddi è possibile vederla interamente trasformata in una leggiadra colata di ghiaccio.
Al ritorno si ripete il percorso dell’andata fino all’inizio di Perla, prendendo poi a sinistra il sentiero che porta a Linzanico, metà a gradini e metà acciottolato. Si sbocca nella piazzetta dove sorge l’ex municipio di Linzanico, con il vecchio lavatoio.
Si prosegue nella Contrada della Fontana attraversando Linzanico, fino ad un quadrivio con vecchie indicazioni stradali incise su colonne di granito.
Si prosegue diritto in direzione Mandello fino al sottopasso della super strada (SS.36).
Si ritorna così a S. Giorgio.
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In generale: Itinerario con salite di media difficoltà e tratti su sentiero stretto e sconnesso, soprattutto nel primo tratto Maggiana – Rongio. Percorribile in tutte le stagioni. Parzialmente ombreggiato.
Tempo totale: Circa 2 ore.
Difficoltà: Percorso abbastanza facile.
Pendenze: Massimo dislivello circa 200 mt. Presenta salite di media difficoltà.
Fondo: Strade urbane, mulattiere, sentieri anche stretti.
Punti di ristoro:
Maggiana, piazza della chiesa: fontanella.
Rongio: bar – gelateria e fonte del lavatoio.
Attrezzatura: Scarpe comode, con suole antiscivolo, tipo damezza montagna. Zainetto e borraccia. Indumenti secondo la stagione.
Si raggiunge la frazione di Maggiana (vedi itinerari pedonali per le frazioni) che merita una visita per ammirare la torre del Barbarossa, le vecchie case in sasso e per godere una bellissima vista di Mandello e dei paesi della sponda opposta del lago.
Si continua sul Sentiero del Viandante che, appena fuori dal nucleo abitato, si inerpica a destra verso Rongio: inizia il tratto meno facile su un sentierino stretto e dal fondo sconnesso che si inoltra in un fitto bosco di castagni, noccioli e querce fino ad arrivare a dei terrazzamenti coltivati all’ingresso di Rongio, a lato della chiesa di S. Giacomo.
La chiesetta secentesca (interno classicheggiante con altare barocco in marmo) chiude una bella piazza con fabbricati antichi e lavatoio in pietra del 1798.
Percorrendo la contrada dei Ronchi si può osservare a sinistra una rara raffigurazione popolare di S. Abbondio a cavallo, dipinta sotto l’androne di un edificio cinquecentesco.
Si arriva così alla piazzetta dove sorge l’oratorio dedicato, nel 1654, a S. Antonio da Padova.
Da Rongio, per un’antica mulattiera, si ridiscende a Mandello.
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Ruderi di cisterna romana
In generale: Tracciato ripido. Richiede un buon allenamento. Percorribile in tutte le stagioni. Particolare attenzione al tratto di sentiero 12A che porta alla cisterna.
Tempo totale: Circa 4 ore.
Difficoltà: Percorso impegnativo, con alcuni tratti impervi.
Pendenze: Massimo dislivello circa 600 mt.
Fondo: Mulattiere e sentieri stretti.
Punti di ristoro:
Rongio: bar-gelateria.
Maggiana: fontana in piazza della chiesa.
Attrezzatura: Scarpe comode, con suole antiscivolo, tipo da mezza montagna. Zainetto e borraccia. Indumenti secondo la stagione.
Raggiunta la frazione di Rongio (vedi itinerari pedonali per le frazioni) si imbocca la mulattiera in salita lasciando sulla destra la “Casa Torre” dei Lafranconi e seguendo l’indicazione “Piani Resinelli” – sentiero n° 12.
Per il primo tratto il sentiero è in forte salita ma agevole e si inoltra in un folto bosco, dal quale però si intravede a tratti il panorama su Mandello, Somana e lo Zucco Sileggio.
Proseguendo il sentiero si fa più stretto e diventa a tratti quasi pianeggiante, poi riprende a salire. Si incontra ad un certo punto la deviazione a destra verso Maggiana (sempre sentiero n°12) in località “Tri Foo”.
Si prosegue nella salita e si arriva in circa 15 minuti alla Costa della Rocca.
Prendendo il sentiero 12A, stretto ed impervio ma breve, si arriva allo Zucco della Rocca dove, a pochi metri dal culmine, si trovano i resti ben conservati di una cisterna di origine romana.
Si può ammirare il panorama della costa sottostante da Mandello ad Abbadia Lariana e dell’altra sponda del lago.
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Presunto itinerario leonardesco
In generale: Tracciato facile, adatto a tutti. In gran parte su una larga carrareccia quasi pianeggiante con la parte terminale su mulattiera a gradini. Ombreggiato. Percorribile in tutte le stagioni.
Tempo totale: Circa 3 ore.
Difficoltà: Percorso facile, per tutti.
Pendenze: Massimo dislivello circa 300 mt. Salite di media difficoltà.
Fondo: Strade urbane, carrarecce e mulattiere ben tenute.
Punti di ristoro:
Rongio: bar-gelateria.
Fonte «Acqua del sassin».
Fonte «Acqua Bianca» alla gotta Ferrera.
Attrezzatura: Scarpe comode, con suole antiscivolo, tipo da mezza montagna. Indumenti secondo la stagione.
Raggiunta la frazione di Rongio (vedi itinerari pedonali per le frazioni) si imbocca una comoda carrareccia seguendo il segnavia CAI N.14 per il rifugio Elisa.
Dopo circa un quarto d’ora si arriva alla fonte del “Sassin” e dopo altri quindici minuti circa si giunge al “Ponte di ferro”, incassato tra due pareti rocciose,
sotto il quale si possono ammirare le cosiddette “marmitte dei giganti” scavate dalla forza d’erosione dell’acqua.
Inizia la salita dei “200 gradini”, citati da Leonardo nel Codice Atlantico, che portano alla Grotta dell’Acqua Bianca o “Ferrera” (la “busa di verso il lago”).
Si ritorna per lo stesso itinerario oppure, per chi volesse proseguire, è possibile collegarsi all’itinerario “C” (SOMANA – SANTA MARIA).
A sinistra della grotta inizia un tratto di mulattiera spettacolare che supera un forte dislivello grazie ad una serie di muri a secco di sostegno.
Si raggiunge cosi, dopo circa 45 minuti di salita, la localita Gardata, ottimo punto panoramico di sosta.
Da qui si può ritornare per la stessa strada dell’andata o seguire l’itinerario C (SOMANA – SANTA MARIA) a ritroso.
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Lungo gli impianti delle prese d’acqua
In generale: Tracciato facile, senza forti pendenze, percorribile in tutte le stagioni, ombreggiato. In parte segue le condotte idriche della centrale elettrica, ora ENEL, della Val Meria
Tempo totale: Circa 3 ore.
Difficoltà: Percorso facile, per tutti.
Pendenze: Massimo dislivello circa 200 mt.Non presenta forti salite
Fondo: Parte iniziale su strada urbana;percorso rimanente su comodi sentieri.
Punti di ristoro:
Somana: bar, la domenica aperto.
Fonte di acqua potabile prima dell’attraversamento del torrente Meria
Rongio: bar-gelateria
Attrezzatura: Scarpe comode, con suole in gomma antiscivolo, tipo da mezza montagna. Zainetto e borraccia. Indumenti secondo la stagione.
Raggiunta la piazza di Somana, (vedi itinerari pedonali per le frazioni) si segue l’indicazione “Sentiero del fiume” N.15 B e si imbocca la bella strada pianeggiante che si addentra nella valle del torrente Meria.
Dopo circa 30 minuti di cammino si segue l’indicazione “Rongio – Mandello” N.15 C.
Dopo pochi metri si prende il sentiero che scende a destra verso un ponticello (ponte «Stiri») che permette di attraversare il torrente in un punto particolarmente suggestivo.
Si risale quindi per pochi metri sul versante di Rongio per raggiungere il canale coperto di cemento che alimenta una piccola centrale elettrica.
A questo punto verso sinistra, a monte, si trovano gli impianti per le prese d’acqua. Il nostro itinerario prosegue invece verso destra: si cammina sul canale fino a raggiungere una costruzione in muratura da cui parte, verso valle, la condotta forzata della centrale. Qui il canale finisce e inizia a sinistra un sentiero che s’inoltra nel bosco.
In pochi minuti si raggiunge la mulattiera che porta a Rongio e quindi si ridiscende a Mandello.
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Via medievale per la Valsassina
In generale: Tracciato in gran parte in salita e su mulattiera a gradini comodi e ben tenuti. Percorribile in tutte le stagioni. Vista sulla Val Meria, sulla traversata alta dalla Grigna settentrionale alla Grigna meridionale e sul rifugio Rosalba.
Tempo totale: Circa 3 ore (a S. Maria).
Difficoltà: Percorso facile, di medio impegno.
Pendenze: Massimo dislivello circa 100 mt. Totalmente in salita
Fondo: Strade urbane e mulattiere ben tenute.
Punti di ristoro:
Somana: bar, la domenica aperto.
Era: fonte.
Attrezzatura: Scarpe comode, con suole antiscivolo (tipo da mezza montagna). Zainetto e borraccia. Indumenti secondo la stagione.
Raggiunta la piazza di Somana (vedi itinerari pedonali per le frazioni), si sale a sinistra seguendo il segnavia CAI N°15 per Santa Maria.
All’uscita dal paese inizia una bella mulattiera a gradoni, lungo la quale si incontrano le croci delle stazioni della Via Crucis. Si giunge alla Cappella di S.Preda, a circa 600 mt. di altitudine, recentemente restaurata, che sorge su un piccolo pianoro da cui si possono ammirare la Grigna e la Grignetta con il rifugio Rosalba.
Il sentiero diventa più stretto ma sempre agevole e, dopo un breve tratto pianeggiante, si inerpica verso S. Maria di Olcio (mt. 664 s.m.), posta in splendida posizione dominante la Val Meria e Mandello.
Antichissimo ospizio dei Benedettini, assai fiorente già nell’undicesimo secolo, fungeva da posto di ristoro sulla principale via di comunicazione tra Mandello, sede della Pretura Giudiziaria, e la Valsassina. La chiesa venne ristrutturata nel 1600, ma conserva ancora un bel campanile romanico.
Il punto di ristoro è stato distrutto nell’incendio dell’aprile 1997.
Si ritorna per lo stesso itinerario dell’andata.
Volendo, si può proseguire sul sentiero, che diventa un po’ più impegnativo ed alterna tratti ripidi a tratti pianeggianti, fino ad arrivare in circa un’ora all’Alpe di Era, situata in una ridente conca.
All’inizio dell’alpeggio è stata edificata una chiesetta; poco oltre, sulla destra, si trova una fonte.
Il ritorno si può effettuare per la stessa via oppure, proseguendo per la Gardata (seguire i segnavia CAI), e quindi, seguendo l’itinerario “E”, si scende a Rongio e di nuovo a Mandello.
Possibilità di escursioni riservate a persone allenate ed esperte seguendo sentieri ben segnalati dal CAI che si incontrano nella salita.
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Panorama sul centro lago e monti di Tremezzo
In generale: Tracciato facile, adatto a tutti, ben segnalato, senza forti pendenze, percorribile in tutte le stagioni, ombreggiato durante l’estate.
Ottimo panorama su Mandello, Olcio, Lierna e centro lago con monti di Tremezzo.
Tempo totale: Circa 3 ore.
Difficoltà: Percorso facile, per tutti.
Pendenze: Massimo dislivello in salita: 100 m.
Non presenta forti salite.
Fondo: Sempre buono. Parte iniziale su strada asfaltata.
Percorso rimanente su mulattiera acciottolata e su comodi sentieri.
Punti di ristoro:
Somana (bar, aperto la domenica)
Piano di Vicc (sorgente), 1 ora da Somana
Acqua del Gess (sorgente), 1,45 ore da Somana.
Attrezzatura:
Scarpe comode con suola di gomma. Zainetto o borsa grande con borraccia. Pullover o giacca a vento secondo la stagione.
Raggiunta la chiesa di Somana (vedi itinerari pedonali per le frazioni) si prosegue per il cimitero e quindi per la località Poada. Di fronte all’entrata di un grande allevamento di conigli si segue il segnavia CAI N.17 C- Acqua del Gesso – Bocchetta di Verdascia.
Al primo bivio si prende a destra (segno rosso su muro a secco) e, continuando a salire, si segue il tubo dell’acqua proveniente dalla «Fonte del Gess» fino ad incontrare una croce in memoria di un caduto in montagna.
Subito dopo si salgono delle scalette con parapetto: questo è un bel punto panoramico su Mandello, Olcio ed il lago; la vegetazione è molto varia.
Si entra poi in un bosco di castagni, lasciando la condotta che prosegue in terreno privato e seguendo i bollini rossi dipinti sui sassi (via Mister) si esce in un pianoro con cascinale da cui si gode uno splendido panorama di Lierna, del centro lago e, di fronte, dei monti di Tremezzo.
Sempre seguendo il segnavia 17C si giunge al «Pian di Vecc», agglomerato di caselli dove si trovano la cappelletta della «Madonna del Gess» ed una sorgente d’acqua a fil di terra.
Imboccando il sentiero che sale a destra della cappelletta in pochi minuti si giunge alla sorgente «Acqua del Gess» (bollini rossi sui sassi – 530 mt. s.l.m.).
Al ritorno si ripete la strada fino alla cappelletta dove, invece di girare a sinistra, si tiene la destra fino ad incontrare un altro sentiero che conduce a Lierna.
Si prende allora a sinistra e si scende alla cappelletta dei Saioli (del 1919 – dedicata alla vittoria) A sinistra si segue il Sentiero del Viandante in direzione Somana
(segnavia 17C), uscendo poco sotto l’allevamento di conigli.
Da qui si prende di nuovo la strada asfaltata per Somana e Mandello.
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Sono i percorsi per raggiungere le frazioni da cui partono gli itinerari de scritti nelle pagine seguenti pertendo dalla stazione ferroviaria e richiedono ognuno circa 1/2 ora.
Sono tutti estremamente facili.
Questi percorsi sono indicati in giallo sulla cartina di riferimento.
Vi ricordiamo di portare con voi una fotocamera o una cinepresa e di seguire i consigli per le attrezzature e l’abbigliamento necessario per le escursioni.
Buona strada!
BIBLIOGRAFIA:
«Camminare* – ed. Rotary – Lecco
«Sentiero del Viandante* – Azienda Promozione Turistica del Lecchese e Comunità Montana del Lario Orientale «Il Leggicittà* – ed. Weka s.p.a. – Milano
«Carta Turistica e Stradale* – Comune, Pro Loco e A.N.A. di Mandello «Carta Gruppo delle Grigne* – Touring Club Italiano
MANDELLO – SOMANA
Lasciando alle spalle la stazione ferroviaria, si scende a destra e si attraversa il sottopassaggio ferroviario.
Si prosegue diritto attraversan¬do via Parodi e si segue via Eritrea fino a piazza della Vittoria dove sorge l’antica chiesa di S.Zeno. Si prose¬gue per via S. Zenone (con¬trada Motteno), via Dan te, piazza IV Novembre (con¬trada Mo lina) e, dopo aver attraversato il ponte sul fiume Me ria, si sale per la stretta via Colombo che porta in piazza della Fontana.
Percorrendo la con-trada Palanzo si in- crocia via dei Parti- giani di fronte ad una antica mulattiera a
gradini (strada del Sasso – indicazioni alpinistiche su un palo) che porta aSomana, alla chiesa di S. Abbondio.
MANDELLO – S.GIORGIO – MAGGIANA
Dalla stazione si costeggia la strada provinciale in direzione Lecco sino ad uno slargo in corrispondenza del Centro Sportivo.
Si imbocca a sinistra una ripida strada selciata sino alla chiesetta di S. Giorgio, piccolo gioiello del ‘200 a picco sul lago, con interessanti affreschi del XV secolo (per la visita rivolgersi al Parroco di Crebbio – Tel. 73.02.78).
Si sale a sinistra per un sentiero fra i giardini seguendo l’indicazione “Sentiero del Viandante” sino ad incrociare la superstrada 36, che si attraversa su un cavalcavia.
Dopo il ponte si svolta subito a sinistra e, dopo 20 metri, a destra, su un sentiero che conduce al cimitero di Maggiana, dove si esce sulla strada asfaltata.
A sinistra si scende verso il nucleo di Maggiana e la piazza della chiesa.
MANDELLO – RONGIO
Arrivati in contrada di Molina (vedi percorso per Somana), non si attraversa il ponte sul Meria, ma si imbocca, a destra, la strada per Luzzeno, all’inizio larga ed asfaltata, poi larga mulattiera acciottolata.
A Luzzeno si incrocia la strada asfaltata per Rongio, la si percorre fino al primo tornante, dove si prende a sinistra la vecchia mulattiera che conduce alla piazza di Rongio (chiesa di S. Abbondio).
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Belvedere sul lago
In generale: Anello dal tracciato facile, panoramico. Per metà su strade urbane, poco trafficate
Tempo totale: Circa 3 ore.
Difficoltà: Percorso facile, per tutti.
Pendenze: Massimo dislivello circa 100 mt.
Fondo: Strade urbane e comodi sentieri.
Punti di ristoro:
Somana: bar, la domenica aperto.
Olcio, zona a lago: bar – gelateria.
Mandello: bar sul percorso.
Attrezzatura: Scarpe comode, da passeggio, con suole antiscivolo.
Raggiunta la piazza della chiesa in frazione Somana (vedi itinerari pedonali per le frazioni), si prosegue in salita verso il cimitero.
Oltrepassato il parcheggio antistante, dopo pochi metri, in prossimità di una cappella, si incontra a sinistra la deviazione per Olcio (segnavia CAI n.15).
Inizia ora uno stretto sentiero che, scendendo a gradini tra prati coltivati, perde velocemente quota e si trasforma più avanti in una larga e ben lastricata mulattiera con belle vedute sul lago fino alla punta di Bellagio.
Si attraversano terrazzamenti coltivati a olivi e viti e si raggiungono le prime case della frazione di Olcio, tutta stretta fra lago e monti con le sue tipiche viuzze. Tenendo la sinistra, si imbocca via per Somana che conduce alla bella chiesa di S. Rocco.
Si scende la piccola scalinata e si percorre la strada asfaltata, praticamente senza traffico, che conduce alla strada provinciale 72, in prossimità di un’antica cappelletta dell’Immacolata.
Si prosegue per Via Gioberti che corre alta, parallela alla provinciale e che permette di raggiungere senza i pericoli del traffico automobilistico lo stabilimento della Gilardoni
raggi X.
Voltando a destra e transitando davanti all’ingresso della ditta, si arriva al lago e lo si costeggia lungo una stradina sterrata pedonale.
Oltrepassata la zona campeggio, si arriva al rione dei Mulini e quindi al campo sportivo.
Superato il ponte sul torrente Meria, si svolta a sinistra in via Maestri Comacini, raggiungendo la chiesa della Madonna del Fiume, a ricordo del ritrovamento di un pezzo di muro intatto con l’immagine della Madonna e del Bambino, resto di una cappella travolta dallo straripamento del Meria.
Da qui, in breve, si torna alla stazione ferroviaria.
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Vengono presentati 8 itinerari che permettono di effettuare alcune semplici e brevi escursioni all’aria aperta nei dintorni di Mandello. Sono in genere molto facili, adatti a tutti e si svolgono su sentieri larghi, ben tenuti e senza forti pendenze.
8 passi per Mandello – Carta di Riferimento
PERCORSI CONSIGLIATI CON DETTAGLI:
A – SOMANA – OLCIO
B – SOMANA – ACQUA DEL GESS
C – SOMANA – SANTA MARIA (ERA E GARDATA)
D – SOMANA – TORRENTE MERIA – RONGIO
E – RONGIO – PONTE DI FERRO – GROTTE ACQUA BIANCA
F – RONGIO – ZUCCO DELLA ROCCA – MAGGIANA
G – SAN GIORGIO – MAGGIANA – RONGIO
H – SAN GIORGIO – MAGGIANA – CASCATA DEL TORRENTE ZERBO
PERCORSI PER I RIFUGI CON DETTAGLI:
A – RIFUGIO BIETTI – BUZZI
B – RIFUGIO ELISA
C – RIFUGIO ROSALBA
D – RIFUGIO BRIOSCHI
ALTRI PERCORSI CONSIGLIATI:
A – ANELLO DI OLCIO