Pro Loco Mandello

Rifugio Brioschi

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Il Rifugio Brioschi è situato presso la vetta della Grigna Settentrionale o Grignone.
E’ punto di arrivo di molte escursioni e gode di uno splendido panorama sulle Alpi e Prealpi lombarde.

DATI RIFUGIO
Altezza:
m.2403
Gestore: Alex Torricini
Telefono rifugio: 0341 910498
Posti letto: 27
Dislivello: +1027 -70 mt
Tempo indicativo: 3:30 ore
Apertura:
estate: sempre aperto
inverno: tutti i mercoledì, sabato e domenica
– sempre dal 26/12 al 7/1
– chiuso in caso di maltempo o pericolo valanghe
– è comunque opportuno telefonare prima

Come raggiungere il rifugio
Questo è il percorso più frequentato durante il periodo estivo.
Da Varenna sul lago di Lecco imbocchiamo la tortuosa e panoramica provinciale 65 che sale al Passo di Agueglio.
Dopo Esino prendiamo la deviazione che passa per il Rifugio Cainallo e proseguendo, con un ultimo tratto sterrato, arriva fino in fondo alla Val di Cino (m. 1440).

Lasciata l’auto nel vasto parcheggio ci avviamo verso la vicina cresta spartiacque ma, prima di raggiungerla, prendiamo il sentiero sulla destra segnalato come: Bogani-Brioschi n. 25; Bietti-Brioschi n. 24; Monte Croce n. 23.
Ci incamminiamo nel bosco in salita.
Subito dopo la prima curva lasciamo a destra il sentiero n. 23 per il Monte Croce e il Bivacco Baitello dell’Amicizia.
Passiamo poi accanto ad una santella con un immagine della madonna (m. 1470). Il sentiero si fa quasi pianeggiante.
Contorniamo il fianco del Grumellone avendo alla nostra sinistra la profonda voragine che scende ripida nella Valle dei Mulini.
Ci troviamo in un bosco di faggi e percorriamo un tratto in salita che termina, dopo alcuni gradini di legno, con un intaglio nella roccia (m. 1485).
Proseguiamo alternando due tratti in piano ad altri in lieve salita.
Attraversato un altro passaggio tra due rocce (m. 1520), continuiamo dapprima in piano e poi in salita.
Superiamo una passerella di assi ricoperti di terra (m. 1535) e percorriamo ancora tre tratti alternati di salita e piano.

Arriviamo ad un bivio (m. 1590). Lasciamo sulla destra il sentiero n. 24 per il Rifugio Bietti e la Cresta di Piancaformia e proseguiamo diritto.
Più avanti ci abbassiamo di 70 metri, scendendo sul fondo della Val delle Lavinie. Riprendiamo in ripida ascesa, passiamo su due tronchi che fanno da passerella e poi continuiamo con un tratto in piano.
Superiamo un cancello di legno e riprendiamo a salire.
Il sentiero ora si divide in due e prendiamo a sinistra perché sembra più agevole.
Poi ci ricongiungiamo all’altro ramo, dopo aver lasciato sulla sinistra il sentiero n. 39 per Prato San Pietro e la Valle dei Mulini.
Il bosco è terminato; ora proseguiamo per prati contornati da qualche larice.
Arriviamo all’Alpe Moncodeno (m. 1700) dove troviamo una baita con stalla e fontana e, poco dopo, una pozza coperta da tronchi che serve come abbeveratoio per le mucche.
Ignoriamo un paio di sentierini sulla sinistra e proseguiamo diritti come ci indica un cartello su un larice.
Già in vista del Rifugio Bogani (m. 1816) si stacca sulla destra un sentiero segnalato come 19 rosso per la Cresta di Piancaformia, Rifugio Bietti e Rifugio Brioschi e come 19 blu per la discesa verso la bocchetta di Prada, Esino o Mandello.
Proseguiamo invece diritto e arriviamo al rifugio.

Una palina segnavia ci indica i vari percorsi: n. 25 via della Ganda, Rifugio Brioschi; n. 37 Bregai, via del Nevaio, Rifugio Brioschi; n. 36 Zapel, passo della Stanga, Rifugio Riva; n. 38 palone Vallori.
Percorreremo il sentiero n. 25 seguendo vari segnavia a bandierina che riportano questo numero oppure tre bolli rossi disposti a triangolo. Inoltre alcune paline segnalano il percorso migliore in caso di neve.
Al primo bivio continuiamo diritti mentre tutti gli altri percorsi sono segnalati a sinistra.
Saliamo tra radi larici e superiamo un tratto in piano ove incrociano alcuni sentieri.
Sempre seguendo i segnavia saliamo verso destra, percorriamo pochi metri su fondo roccioso e, dopo alcuni passi in piano risaliamo tra sfasciumi.
Il sentiero si divide e si riunisce diverse volte.
Risaliamo un dosso, a sinistra di una piccola conca, e dopo un breve passaggio su fondo roccioso continuiamo con pendenza più lieve tra i prati. Lassù in cima già si vede la croce.
Riprendiamo a salire e superiamo due conche, una per parte, mentre in basso a destra si vede il Rifugio Bogani.
A quota 2045 troviamo una madonnina bronzea sulla destra e un profondo buco carsico sulla sinistra.

Pochi passi in piano e riprendiamo a salire. Superiamo in piano un tratto un poco esposto ove una catena passamano ci assicura il cammino (m. 2150) e poi riprendiamo a salire.
Poco dopo (m. 2165) un’altra catena passamano ci accompagna in un facile passaggio a fianco di una foiba.
Subito dopo dobbiamo risalire in verticale una breve parete di tre metri e in questo caso la fune di acciaio ci è sicuramente di aiuto.
Tutti questi passaggi sono da considerarsi facili anche se sono da percorrere con un po’ di prudenza.
Arriviamo ad un bivio (m. 2230); da destra si innesta il sentiero segnalato con il n. 28 (via del Guzzi – Rifugio Bietti) e n. 19 (bocchetta di Prada, Mandello, Esino).
Proseguendo il nostro cammino troviamo un altro tratto assicurato da una lunga catena passamano che inizia con una facile cengia e prosegue fino a contornare una buca (m. 2270).
A questo punto dobbiamo affrontare un faticoso tratto che sale ripidissimo attraverso il gerone, un sentiero di ghiaia e sabbia.
Con ripide serpentine saliamo verso la parete rocciosa. L’ultimo tratto, lungo una quarantina di metri, lo superiamo aggrappandoci ad una serie di catene collegate tra loro e fissate alla montagna.
È davvero l’ultimo sforzo; finalmente sbuchiamo in cima nei pressi dalla cappellina di vetro che precede il Rifugio Brioschi, a pochi passi dalla cima sulla quale svetta una croce di metallo.

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