Pro Loco Mandello

Alla ricerca di tracce medioevali nel borgo antico

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Piantina Centro Storico di Mandello

Già dai tempi preromani e romani il nostro territorio è stato sicuramente abitato; sono stati infatti trovati nel sottosuolo (soprattutto nel sito sulla destra della foce del Meria dove oggi sorge il Vellutificio Redaelli) resti di tombe preistoriche e gallo-romane risalenti al periodo dell’impero romano; di tali oggetti archeologici (coppe in terracotta, monete, ecc.), portati alla luce da F. Keller fra it 1840 e it 1845, non esiste però piu traccia nel nostro territorio: pare siano stati donati al Museo Nazionale di Zurigo.

Fig A
Fig. A – Parte del vecchio nucleo di Mandello presso la chiesa di S.Lorenzo

Nonostante ciò, poichè non rimane attualmente nulla di quel periodo, non possiamo documentare l’origine romana o addirittura preromana del vecchio borgo storico.
E’ comunque possibile rilevare, ancora oggi, nel nucleo più antico presso il lago, una struttura compatta, con strade parallele (compresa fra le attuali: Via della Torre, Piazza Giovanni XXIII, Vicolo del Fosso, Vicolo del Lago) che può far pensare ad un “Castrum” romano.(Figura A e Figura B)

Fig B
Fig. B – Pianta probabile Castrum

Nel vecchio borgo sono invece chiaramente visibili alcune tracce del periodo medievale.
Vicino al lago si affaccia, su Piazza Italia, la Torre Pretoria (1) (Fig.C), un edificio massiccio, alto e compatto, originariamente sede del Pretorio (dove si amministrava la giustizia).
E’ un vero peccato che di originale sia rimasta solo la parte posteriore e la parte inferiore nella quale sono incastrati, ai due angoli della facciata occidentale, due grossi massi di ghiandone in cui si possono notare due “buchi” ora riempiti dal cemento.
Queste due grosse pietre erano state precedentemente utilizzate, secondo lo studioso O. Zastrow, come sostegni ad un maglio idraulico (in uso durante l’alto medioevo). Questo elemento proverebbe, secondo lo stesso Zastrow, che la casa-forte fu edificata in un’epoca medioevale e non romana, come altri storici hanno sostenuto (Cfr. 0.ZastrOw, La Plebana di S. Lorenzo a Mandello Lario, ed. Stefanoni, Lecco, 1994).
Ciò, non esclude, però, che nello stesso posto potrebbe esserci stata, prima del Medioevo, un’altra struttura difensiva.

Torre Pretoria 300x259
Fig. C – La Torre Pretoria

La torre è ancora oggi, nonostante i vari rimaneggiamenti, molto imponente e le mura originali superano i 70 cm di spessore.
Nel 1747 furono tolti i merli pericolanti, più tardi furono abbattuti anche 4 metri di muratura.
Fino alla metà del secolo scorso la torre appariva comunque ancora il formidabile baluardo medioevale, ma all’interno si presentava allo sguardo in modo disastrato. In quel periodo la casa-forte fu demolita fino all’attuale terrazzo al primo piano, sopra al quale è stata poi costruita una abitazione.

Fig D
Fig. D: Una delle pietre forse originariamente utilizzate come sostegno di un maglio idraulico

La facciata settentrionale che, come detto sopra, fu risparmiata dalla demolizione, presenta, ancora oggi, l’antica muraglia in cui si possono osservare feritoie, finestrelle e arcate murate.
Si racconta anche che, dalla parte interna della torre, attraverso una botola, fosse possibile accedere ad un passaggio segreto sotterraneo (adesso murato) che portava alla chiesa di S.Lorenzo Martire.
Particolari interessanti dell’originale “Torre Pretoria” sono il portale e la finestrella bifora sovrastante (fig.F).

Fig E
Fig. E : visione del borgo di Mandello nel cinquecento e nel seicento: il campanile ebbe la guglia fino all’anno 1726; !a torre pretoria ebbbe !a merlutura fino all’anno 1747; davanti alla torre v’era uno spalto con antemurale; davanti ai portici, invece dell’odierna piazza imbarcadero, si stendeva la riva grande per l’approdo delle barche.

Nell’epoca medioevale, la costruzione aveva anche la funzione di sentinella, per avvistare l’eventuale arrivo di nemici e faceva parte di un sistema di fortificazioni che proteggeva il piccolo borgo stretto attorno alla chiesa di San Lorenzo (2).

Fig F
Fig. F : Ingresso Torre Pretoria con finestra bifora

Lasciando la torre Pretoria e proseguendo verso la piazza Giovanni XXIII (lungo la via della Torre), sulla destra é infatti visibile il fianco di un’altra torre (3) che probabilmente chiudeva a Nord-Ovest l’antico borgo.
Questa costruzione fu poi inglobata nel palazzo De Giorgi Bertola, edificato nel 1600 (sopra il portale di ingresso, che guarda la piazza Giovanni XXIII, si può ancora osservare lo stemma nobiliare della famiglia).
Sulla specchiatura muraria rivolta verso Via della Torre restano ancora, dell’antica costruzione, tracce di finestre e feritoie nella parte alta della parete e, al pianterreno, un grande portale in pietra. Le spalle dell’arco a tutto sesto di questo antico ingresso (risalente probabilmente al XIII secolo) sono composte da conci litici bicolore in calcare bianco e nero di grandi dimensioni e accuratamente squadrati. (fig.G)

Fig G
Fig. G : Portale di accesso alla torre muraria

Da piazza Giovanni XXIII si giunge alla chiesa di S. Lorenzo; particolarmente interessante è il suo bel campanile (4) dal tronco romanico (Fig. H) che fa rimpiangere la basilica preesistente.
L’attuale chiesa di S.Lorenzo, infatti, risale all’inizio del 1600 ed ha preso il posto della basilica romanica abbattuta perchè si voleva un edificio nuovo, bello e maestoso secondo lo spirito della Controriforma (ogni edificio religioso doveva esprimere, anche simbolicamente, la grandezza di Dio e della Chiesa).

Fig H 168x300
Fig. H: IL campanile della chiesa di San Lorenzo

Della chiesa preesistente, fortunatamente, prima dell’abbattimento, un vescovo di Como (Feliciano Ninguarda) lasciò nei suoi “atti della visita pastorale a Mandello” una descrizione molto dettagliata. (Cfr. V.Zucchi, Oppidum Mandelli, Arti Grafiche Panizza, 1990 (Pagg. 226, 227, 228)) (Fig. L)

Fig L
Fig. L – Pianta dell’antica arcipretale
…l’antica arcipretale di San Lorenzo di Mandello era a tre navate con i tre altari in fronte; davanti al maggiore era eretta una cappella isolata che serviva come coro per il capitolo, ma la sua esistenza fa supporre che, verso il X sec., fosse eretto l’altare principale…

Da questa descrizione si può facilmente comprendere la posizione, l’orientamento e la forma del sacro edificio. Durante l’imbiancatura esterna della chiesa di S.Lorenzo venne alla luce una finestra semicircolare otturata. Questa scoperta conferma che la parete Nord faceva parte dell’antica chiesa a tre navate.
Presso il campanile c’è una grata attraverso la quale si vede una piccola parte del preesistente sagrato della chiesa. E’ stato portato alla luce durante i lavori di restauro del campanile. Durante il medioevo, infatti, il livello stradale del vecchio borgo vicino alla chiesa, doveva essere sensibilmente inferiore a quello attuale come testimoniano anche alcuni portali ora murati (5) visibili percorrendo la via Rubaconte da Mandello il cui arco è oggi poco sopra il piano stradale.

Fig I
Fig. I: Interno dell’attuale chiesa di S. Lorenzo, edificata all’inizio del 1600 e decorata in stile Barocco (la sua Consacrazione risale al 13 giugno 1613)

Cfr. V.Zucchi, Oppidum Mandelli, Arti Grafiche Panizza, 1990 (Pagg. 226, 227, 228)

Durante it tardo Medioevo, probabilmente, il borgo si sviluppò verso oriente, dove sono ancora visibili alcune tracce di quel periodo (es.: portale in p.zza XXV Aprile, n° 9). (fig.M)

Fig M
Fig. M: Portale Tardo-Medioevale

Verso la meta del 1400, quando Mandello faceva parte del ducato di Milano, e questo era in lotta con la repubblica di Venezia, le mura già esistenti vennero rafforzate ed ampliate, comprendendo cosi le nuove costruzioni.
Di quelle fortificazioni oggi rimane solo una piccola parte della porta di S.Vittore (demolita nel 1892: oggi é possibile vedere solo il
pilastro sinistro nella casa e i cardini del portone) che prese il nome del monastero che era li vicino fuori dalle mura. (6) (fig. N)

Fig N
Fig. N: Resti della Porta di San Vittore

Intorno alle mura c’era il fossato, che era alimentato dall’acqua del lago e che fu,però colmato nella seconda meta del 1700. Oggi, lungo il suo tracciato, a nord, vi é la via del Fosso, all’inizio della quale (presso piazza Giovanni XXIII) é possibile leggere, su una lapide, la dicitura che ricorda la definitiva chiusura del “vallo” nel 1775:

ANTIQUAE MANDELLIANAE ARCIS
VALLUM
CAROLO COMITE SFONDRATO A. RIPARIA
INTIMIORI AUGG CUBICULARIO
PUBLICAE COMMODITATI CONSULENTE
OBSTRUCTUM
ANDREAS EX NOBB. GEORGIIS BERTOLLA
PREDIALIS CENSUS PRAEFECTUS
PROPRIO COMMUNIQUE AERE
IN COMMODAM VIAM REDIGI CURAVIT
ANNO MDCCLXXV

Bibliografia:
A. Balbiani, Da Lierna ad Abbadia, ed. P. Cairoli- Como, 1967
U. Zanetti, Invito a Mandello, Grafica & Arte-Bergamo, 1990
O. Zastrow, Architettura gotica nella provincia di Lecco, Grafiche Stefanoni, Lecco, 1992
O.Zastrow, La Plebana di S. Lorenzo a Mandello Lario, ed. Stefanoni, Lecco, 1994
V. Zucchi, Oppidum Mandelli, Arti Grafiche Panizza, Mandello,1990
Itinerari Lecchesi “Lungo quel ramo”, Banca Popolare di Lecco, Grafiche Stefanoni, Lecco, 1985

Lavoro realizzato dalla classe II B – Anno scol. 1995-’96
Scuola Media st. ” A. VOLTA” di Mandello del Lario

STORIA E GEOGRAFIA

GEOGRAFIA
mandello geoAltitudine: 203 metri s.l.m. Superficie: km2 41,77
Posizione geografica: Ramo orientale del lago di Como (ramo di Lecco) – Il territorio è diviso in due porzioni, separate dal lago: la maggior parte del territorio comunale si estende sulla riva orientale del lago e giunge fino alla cima della Grigna Settentrionale (m 2.410). La parte restante si trova sulla riva occidentale ed è costituita dalla frazione Moregge e dal versante est del monte Moregallo (m 1.275).
Frazioni: Maggiana, Olcio, Rongio, Somana con Sonico
Vecchi Nuclei: Mandello (Borgo a lago), Gorlo, Luzzeno, Molina, , Motteno, Mulini, Olcio, Rongio, Somana (Bornico), Sonvico, Tonzanico, Zeno.

CENNI STORICI
Si ritiene che il suolo su cui sorge la cittadina sia formato dalla pianura alluvionale che il torrente Meria ha creato trasportando a valle, verso la foce, grandi quantità di detriti, massi, ciottoli e ghiaia.
Su questa pianura, circondata da fertili colli, alla fine del VII sec. a.C. si stabilirono i Celti (come confermato da reperti archeologici rinvenuti nei dintorni). Dopo la vittoria dei Romani sui Celti a Casteggio (PV) Mandello venne assogettato dal condottiero romano Marco Claudio Marcello e, insieme ad altre località del lago, divenne un Pagus romano.
Nonostante il borgo sia di fondazione preromana, si ipotizza che il nome della cittadina sia di origine romana e che derivi dal nome «Mandella», di una famiglia aristocratica romana o dal nome proprio «Amandello».

Le prime menzioni scritte che riguardano Mandello risalgono all’epoca dei Longobardi dai quali fu classificata «corte regia», ossia terra di proprietà reale.
Nel 603 il papa Gregorio I, probabilmente a seguito di una contesa con il re longobardo Agilulfo, cedette al conte di Angera tutte le corti regie del Comitato di Milano, fra le quali figurava anche Mandello.
Successivamente Mandello divenne comune rurale dell’alto milanese, «feudo comitale e residenza dei Conti di Mandello» o «Mandelli» che trassero, come di consuetudine ai tempi, il cognome di famiglia dal nome del borgo.

Nel 1117, durante la guerra tra Como e Milano, i Mandellesi si schierarono con i Comaschi a fianco del papa Urbano II, contro i Milanesi appoggiati dall’imperatore Enrico IV. Nel 1126, nel corso della guerra durata ben 10 anni, il borgo di Mandello fu saccheggiato ed incendiato da parte dei Lecchesi e dei Milanesi.

Nel 1154 Federico Barbarossa, sulla via del ritorno verso la Germania dopo la sua prima discesa in Italia, affidò la custodia del paese e della Torre di Maggiana ad Alcherio Bertola, ricco signore del luogo fedelissimo alla causa imperiale.

Nel 1160, quando le città italiane pensarono a rendersi indipendenti dall’impero e si formarono i comuni, Mandello fu tra i primi borghi del lago ad accogliere la novità amministrativa e si costituì in Comune, con consoli, assemblee e magistrati propri.
Durante la lotta tra Visconti e Torriani Mandello, coerente con la sua posizione guelfa, parteggiò per questi ultimi.

Nel 1311 Mandello fu invaso dalle truppe di Cressone Crivelli ed a lui l’imperatore Enrico VII concesse in feudo Lecco e le zone limitrofe.

Nel 1336 Lecco e Mandello passarono sotto il governo di Azzone Visconti; sotto il suo dominio la vita pubblica conobbe un periodo di ordine e di buona amministrazione.
Sul finire del XIV secolo vennero promulgati ufficialmente gli statuti per il borgo e la sua popolazione; il primo podestà, Giovanni De Bombelli, fu eletto il 13 febbraio 1398. Nel 1429 il duca Filippo Maria Visconti concesse alla terra di Mandello alcuni privilegi che vennero confermati ed accresciuti da Francesco Sforza nel 1450.

Durante la guerra tra Milano e Venezia, Mandello resistette alla Repubblica Veneta che, nel 1453, aveva già occupato la Valsassina e minacciava anche Bellano e la riviera orientale del lago.
E’ in questo periodo che il borgo venne ulteriormente fortificato e fu concluso il vallo attorno all’abitato.

Il 23 ottobre 1537 l’imperatore Carlo V concesse il feudo di Mandello e riviera al senatore cremonese Francesco Sfondatri. Gli Sfondatri mantennero l’investitura fino al 1788, anno in cui i Serbelloni fecero domanda per ottenere il «Contado della Riviera» (a cui apparteneva anche Mandello), ma l’anno successivo le leggi napoleoniche abolirono ogni vincolo feudale.

Successivamente Mandello subì il dominio dei Francesi e degli Austriaci almeno fino al 1848, quando le idee rivoluzionarie presero piede ed in paese fu istituito un «Comitato Risorgimentale».

Mandello fu il primo comune lariano su cui sventolò la bandiera italiana.

APPROFONDIMENTI

Mandello: Alla ricerca di tracce medioevali nel borgo antico

Mandello: Archivio Comunale della Memoria Locale

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