Via medievale per la Valsassina
In generale: Tracciato in gran parte in salita e su mulattiera a gradini comodi e ben tenuti. Percorribile in tutte le stagioni. Vista sulla Val Meria, sulla traversata alta dalla Grigna settentrionale alla Grigna meridionale e sul rifugio Rosalba.
Tempo totale: Circa 3 ore (a S. Maria).
Difficoltà: Percorso facile, di medio impegno.
Pendenze: Massimo dislivello circa 100 mt. Totalmente in salita
Fondo: Strade urbane e mulattiere ben tenute.
Punti di ristoro:
Somana: bar, la domenica aperto.
Era: fonte.
Attrezzatura: Scarpe comode, con suole antiscivolo (tipo da mezza montagna). Zainetto e borraccia. Indumenti secondo la stagione.
Raggiunta la piazza di Somana (vedi itinerari pedonali per le frazioni), si sale a sinistra seguendo il segnavia CAI N°15 per Santa Maria.
All’uscita dal paese inizia una bella mulattiera a gradoni, lungo la quale si incontrano le croci delle stazioni della Via Crucis. Si giunge alla Cappella di S.Preda, a circa 600 mt. di altitudine, recentemente restaurata, che sorge su un piccolo pianoro da cui si possono ammirare la Grigna e la Grignetta con il rifugio Rosalba.
Il sentiero diventa più stretto ma sempre agevole e, dopo un breve tratto pianeggiante, si inerpica verso S. Maria di Olcio (mt. 664 s.m.), posta in splendida posizione dominante la Val Meria e Mandello.
Antichissimo ospizio dei Benedettini, assai fiorente già nell’undicesimo secolo, fungeva da posto di ristoro sulla principale via di comunicazione tra Mandello, sede della Pretura Giudiziaria, e la Valsassina. La chiesa venne ristrutturata nel 1600, ma conserva ancora un bel campanile romanico.
Il punto di ristoro è stato distrutto nell’incendio dell’aprile 1997.
Si ritorna per lo stesso itinerario dell’andata.
Volendo, si può proseguire sul sentiero, che diventa un po’ più impegnativo ed alterna tratti ripidi a tratti pianeggianti, fino ad arrivare in circa un’ora all’Alpe di Era, situata in una ridente conca.
All’inizio dell’alpeggio è stata edificata una chiesetta; poco oltre, sulla destra, si trova una fonte.
Il ritorno si può effettuare per la stessa via oppure, proseguendo per la Gardata (seguire i segnavia CAI), e quindi, seguendo l’itinerario “E”, si scende a Rongio e di nuovo a Mandello.
Possibilità di escursioni riservate a persone allenate ed esperte seguendo sentieri ben segnalati dal CAI che si incontrano nella salita.
Scarica PDF